De vulgari eloquentia
WORKSHOP 6 – PRIMAVERA 2016
Responsabile prof. Corrado Bologna

Tenuto a Firenze il 15 Aprile 2016
Palagio dell’Arte della Lana - Via Arte della Lana, 1

PROGRAMMA
ore 15.00


Presiede: Corrado Bologna (Università degli Studi Roma Tre, Scuola Normale Superiore di Pisa)

Negli ultimi anni la critica dantesca ha focalizzato un’attenzione profondamente innovativa sul De vulgari eloquentia: edizioni ampiamente commentate, ricerche sulla tradizione manoscritta e sulla variantistica, accertamenti sulla diffusione precoce del trattatello, riesame del contesto storico in cui il libro fu pensato e composto, approfondimento del suo statuto culturale e letterario, ripensamento del suo ruolo di prima storia e antologia della letteratura europea. La selezione degli auctores delle letterature romanze che Dante compie costituisce un cànone privato, da comparare con quelli fissati nel Convivio e nella Commedia, e fonda autorevolmente anche un orizzonte di gusto per la civiltà comunale. Alla riflessione linguistica tradizionalmente connessa dalla critica all’orizzonte filosofico-teologico dantesco si aggiunge, sempre più spiccato, il riconoscimento della predominante dimensione etica e politico- culturale, che invita a riconoscere un nesso ideologico fra De vulgari eloquentia, Convivio e Monarchia.

Il nucleo ideologico portante del
De vulgari eloquentia è il rapporto dialettico fra potere della lingua e lingua del potere. La locutio umana è presentata da Dante come fondamento della civilitas e della communitas, su una linea che coniuga la Metafisica e la Politica di Aristotele, commentata da Tommaso e da Egidio Romano, alla meditazione originalissima sul volgare illustre come nuovo “eroe culturale”, capace di sublimare magistratu et potestate i suoi domestici. Strappato alle categorie primo-cinquecentesche di prima grammatica del volgare italiano, il trattato va ripensato ormai nella prospettiva di un progetto di restituzione unitaria del potere e della lingua poetica in Italia, che riscatti in un solo gesto di altissimo valore etico-civile la lingua illustre, illuminans et illuminat[a] prefulgens, e la curia corporaliter dispersa.

Al seminario, coordinato da Corrado Bologna, della Scuola Normale Superiore, partecipano
Mira Mocan, dell’Università di Roma Tre, che rifletterà sul valore modellizzante del canone trobadorico in rapporto con quello italiano, e Mirko Tavoni, dell’Università di Pisa, ed Enrico Fenzi, già dell’Università di Genova, editori di due importanti commenti al De vulgari eloquentia (rispettivamente Mondadori, Milano 2011, e Salerno ed., Roma 2012), che metteranno a fuoco la situazione variantistico-editoriale del testo e il contesto storico e politico-istituzionale in cui il trattato viene composto.
Erano presenti, in qualità di discussants:
Marco Giola, Eleonisia Mandola, Angelo Eugenio Mecca, Diego Parisi, Elisabetta Tonello, Riccardo Viel

ore 17.00
discussione

ore 19.00
chiusura dei lavori
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