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In occasione delle celebrazioni per i settecento anni dalla morte del Poeta, la Società Dantesca Italiana è stata attivamente coinvolta nella realizzazione di due importanti mostre che hanno goduto del contributo e del patrocinio del Comitato Nazionale per Dante 700.
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Tom Phillips
Dante’s Inferno

Palazzo Blu, Pisa
(terminata il 24 ottobre 2021)
Mostra promossa da Palazzo Blu – Fondazione Pisa, Società Dantesca Italiana e Comitato Nazionale per Dante700.
A cura di Giorgio Bacci.

Sono state esposte 139 illustrazioni di Tom Phillips, l’artista londinese che tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta si è cimentato in una versione in inglese della Divina commedia e che costituiscono un vero e proprio commento visivo alle terzine dantesche e che offrono un affresco polifonico attraverso cui la Divina commedia, ancora una volta, assume significati nuovi e inaspettati.

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Dante e il suo tempo nelle biblioteche fiorentine

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana
Biblioteca Nazionale Centrale
Biblioteca Riccardiana
(terminata il 14 gennaio 2022)
A cura di Gabriella Albanese, Sandro Bertelli, Sonia Gentili, Giorgio Inglese, Paolo Pontari

Un percorso originale di manoscritti e antiche edizioni che riunisce il patrimonio dantesco delle tre biblioteche fiorentine e i codici danteschi non conservati a Firenze, ma di chiara origine fiorentina. Scopo dell’evento è ricostruire la circolazione delle opere di Dante nella sua patria.

MAGGIORI INFORMAZIONI


DISPONIBILE IL CATALOGO IN DUE VOLUMI EDITO DA MANDRAGORA

libri

Intervento al colloquio online 'Dante per tutti. Tempi, luoghi, culture'. Università della Tuscia, DISUCOM, 6 maggio 2021, nel corso del quale il presidente della Società Dantesca Italiana, Marcello Ciccuto, illustra le iniziative della società in occasione del settecentenario. [ VIDEO ]
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Dante e la Divina Commedia in Emilia-Romagna

Per valorizzare il rilevante patrimonio dantesco regionale, il Servizio Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con la Società Dantesca Italiana, ha prodotto un percorso espositivo diffuso, ideato da Alberto Casadei e curato da Gabriella Albanese, Sandro Bertelli e Paolo Pontari, che si snoda attraverso 14 mostre che prevedono l’esposizione di manoscritti, incunaboli e cinquecentine della Commedia e di altre opere dantesche, allestite in un arco temporale che va dal Dantedì 2021 e si prolunga sino ai primi mesi del 2022.

Sito web dell’iniziativa | Pieghevole informativo (pdf) | Video presentazione di Paolo Pontari

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Nuova edizione della Commedia

curatore: Giorgio Inglese - Editore Le Lettere

Come già nel 1921 e nel 1965, la Società Dantesca Italiana non ha mancato l'occasione offerta dal Centenario per fare il punto circa le ricerche e gli studi sul Poema dantesco. Alla pubblicazione della Commedia secondo l'antica vulgata, a cura di Giorgio Petrocchi (1966-67), hanno fatto seguito più di cinquanta anni di lavoro collettivo, in Italia e fuori d'Italia, che ha approfondito e arricchito l'esegesi del testo, la conoscenza della cultura dantesca, delle sue fonti, nonché della tradizione, manoscritta e a stampa, grazie alla quale l'opera si è diffusa fino a diventare un "classico" universale. Nel frattempo, ha avuto significativi, sia pur contraddittori sviluppi anche la riflessione su metodi e procedimenti dell'ecdotica. Era dunque necessario che l'impostazione data prima da Giuseppe Vandelli e poi da Petrocchi all'edizione del Poema fosse messa a confronto con le nuove, cospicue acquisizioni, e con la discussione metodologica più recente.

La nuova edizione curata da Giorgio Inglese si fonda su una ridefinita classificazione dei testimoni, ricondotti a tre lecturae del poema formatesi negli anni immediatamente successivi alla morte di Dante. Si riconoscono, in particolare: il testo curato dal "dantista" fiorentino Forese (Donati?) nel 1330-1331, noto dalla collazione Martini e dal ms. Trivulziano 1080 (1337/8); un'esile tradizione emiliano-romagnola, il cui testimone più antico e più puro e il ms. Urbinate lat. 366 (1352); una vulgata tosco-fiorentina, affermatasi ben presto come testo standard del poema, i cui rappresentanti più vetusti e autorevoli sono i mss. Egerton 943, Landiano 190 (1336) e Parmense 3285: collaterale alla vulgata, si distingue tuttavia per antichità e pregio il pisano ms. Ashburnhamiano 828 (ante agosto 1334). Entro questo ambito testimoniale, la lezione prossima all'originale si individua attraverso il confronto qualitativo fra le varianti; dove l'esame ne riconosca la pari ammissibilità o l'indifferenza, la selezione avviene su base probabilistica, prevalendo l'accordo fra i testi foresiani e il codice Urbinate, oppure fra quest'ultimo e la vulgata. Per la veste linguistica, punto di riferimento primario (come gia indicato da Petrocchi) è il ms. Trivulziano 1080, rimosse soltanto le forme estranee all'uso fiorentino documentato fra l'ultimo quarto del sec. XIII e il primo del XIV.

Giorgio Inglese è professore ordinario di Letteratura Italiana presso l'Università di Roma "La Sapienza". Ha curato, fra le altre cose, edizioni critiche di Machiavelli (De Principatibus, Mandragola) e il commento alla Commedia dantesca (Carocci, Roma 2007-2016).

Dante Alighieri
Commedia
a cura di Giorgio Inglese
Casa editrice: Le Lettere

Formato: 15 x 23, pp. 1100 in tre tomi, stampa su carta Palatina avorio di grammi 100.
I tre volumi sono inseriti in un elegante cofanetto in tela creato appositamente per contenere i volumi, la tiratura è di 1000 esemplari. 
Legatura con copertina in materiale di alta qualità, cucita a filo refe. 
ISBN: 978 88 9366 237 6
Collana: Edizione Nazionale delle Opere di Dante Alighieri a cura della Società Dantesca Italiana
Euro 290


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